mercoledì 15 settembre 2010

L’immaginar la vista tua:
immortali
occhi di cavallo
qualunque.
Sfuggenti pensieri
t’attraversano il capo.
Accarezzo
il tuo manto
al sapor d’arancia,
com’ogni sauro;
sfiorando
con le mie labbra
la tua pelle
delicata
di fedele arabo.
Tu,
dal galoppo veloce,
dalle vene palpitanti
sangue di razza,
susciti in me
sentimento
d’affetto per te
e il genere tuo.

settembre '98


Al mio cavallino che se ne è andato qualche anno fa

3 commenti:

  1. Sì, gliene volevo davvero tanto! : )

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  2. Ciao Dilhani! Zack si troverà in un vortice di demenza horror eheeheheh

    Bella poesia, come si chiamava il destriero? :)

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