giovedì 21 ottobre 2010

You know...

Cosa posso fare, mentre il cuore batte?
Sono ciò che sono, su tulipani di seta,
nei colori infantili della mia stanza
mentre fisso una tua foto.
Sono ciò che sono, quando le tue mani
mi rendono donna
e il tuo profumo si perde nell’aria.
Ascolto quest’emozione che cresce,
nella paura di lottare, il desiderio di vivere,
un desiderio d’amore.
Mentre canto l’impazienza dei giorni,
lo schiocco di un bacio imbeve i fili del telefono,
il calore delle labbra che scaldano una notte,
le parole d’amore che non sono mai troppe,
quando sei triste e il futuro non ha contorni.
E resti in silenzio fissando la luna
E le mie lacrime riempiono una richiesta.
Sono ciò che sono, tra le rose rosse
dell’ultimo sorriso, cacciando spine verdi
nella speranza che non vuole morire.
Nei dubbi di questa esistenza pulsiamo come bassi
urlando peccati nascosti sotto la pelle,
sotto i vestiti che mi togli.
Fresca innocenza riempie le notti mielate
dell’estati che si rincorrono.
Lascio dipingere cieli azzurri nei tuoi occhi,
quando il sole brilla su di noi,
quando il freddo si permea di stelle.
La passione spalanca le porte
vibrando di noi...
Chiudo gli occhi,
quando il grigiore m’invade; e ti sento respirare.
Sono ciò che sono, quando resti a guardarmi...
Scivolando nell’anima, una perfezione che non ho,
un corpo a corpo con la vita, arrendendomi
al nostro treno sui pendii di fiori.
Sono ciò che sono...
Ora che piango tra le rive nascoste
di quest’emozione,
ora che piango di dolore incompreso,
ora che piango, legando queste lacrime a un sogno
nella notte, piangendo d’amore.
E ti sento vivere.

gennaio 2006



to You

5 commenti:

  1. Mi piacerebbe sapere il momento in cui hai scritto questa poesia, anche a grandi linee, che momento fosse!!! Se puoi!!!!!

    RispondiElimina
  2. Momento in che senso? Era di notte... La notte di un nostro anniversario.

    RispondiElimina
  3. Ok anche se non avevi capito hai risposto alla mia domanda!!
    Premetto che ho dovuto leggerla più volte e con le tue poesie non mi capita mai!!! La trovo bella per la ragazzina che evidentemente in quel momento eri ancora e stavi lasciando e che ora non sei più (almeno per quello che si deduce dai tuoi scritti più recenti!! Racconti e poesie non fa differenza!!).
    La potrei considerare di passaggio questa poesia, o almeno la percepisco come tale, perchè non ha la profondità e l'asciuttezza della scrittura adulta (che invece hai ora!!) ma ha quel grido felice ma piagnucoloso di quando si sa di stare perdendo qualcosa per cominciare un altro viaggio; non si è tristi, ma la felicità non può essere completa, anche se magari è al massimo.

    E' difficile spiegare...non so se ci sono riuscita, però ho cercato di esprimermi come meglio ho potuto!!
    ;-))

    RispondiElimina
  4. Mmm, non so bene come risponderti...

    In realtà non mi sento poi così lontana da questa poesia, anche se oggi non l'avrei scritta così, forse, e parlo proprio della scrittura: ci sono emozioni e "substrati di emozioni" che sento ancora miei.
    Non so perché tu la ritenga di passaggio, poiché non era un momento di passaggio. Quello che posso dirti è che ci sono una serie di significati dietro che, con ogni probabilità, non sono comprensibili se non a me e a lui (oddio, conoscendo il soggetto - soggettaccio- si sarà scordato pure lui! -_-'). Quasi ogni verso racchiude un momento preciso di noi, di cose fatte o dette, non era casuale che fosse per una ricorrenza...
    Forse l'effetto è piagnucoloso (per fortuna a suo tempo lui non la lesse così :p), ma nell'intento non era presente: è una poesia malinconica, con cui delineavo felicità e incertezze, passione e speranze, oltre a quello che avevamo vissuto.

    Il fatto che tu l'abbia dovuta rileggere dipende, forse, dal fatto che generalmente sono più diretta. Nelle poesie di solito disegno immagini ed esprimo emozioni in sé dirette. Questa, invece, come dicevo sopra, è più complessa perché nasconde significati diversi e profondi al suo interno...

    Ho la vaga impressione di essermi spiegata ancor meno di te...

    RispondiElimina
  5. Affatto!! Invece ti sei spiegata benissimo ed è anche il motivo (tutto quello che mi hai spiegato!!) per cui ritengo che da far conoscere come autrice la poesia sia la strada più difficile!!! La poesia, al contrario della prosa biografica e non, è emozione allo stato puro e se è vero che bene o male proviamo (per diverse o medesime esperienze!!) tutti le stesse emozioni è vero che l'interpretazione che il nostro essere dà a queste è differente da persona a persona!! Per questo è difficilissimo spiegare un qualcosa che, senza necessariamente avere i doppi significati come nel tuo caso, è parte del nostro personalissimo bagaglio emotivo e dell'interpretazione che noi abbiamo dato ad ogni singolo sentimento di ciascuna esperienza!! Per questo la poesia, come la lirica, è una cosa che o ami o odi (e di solito se la odi è perchè non la capisci!!). Essa è per sua stessa natura slegata dagli schemi prefissati che ci sono nella prosa e quindi meno "meccanica" (ti prego passami il termine) ed immediata di quanto non lo possa essere un testo scritto in prosa.
    O almeno io l'ho sempre vista così!!
    Povero il tuo lui, ma non ti arrabbiare, si sa che gli uomini non si ricordano assolutamente di nulla!!! ;-))

    RispondiElimina