Vorresti afferrare i giorni con le dita
per non lasciarli scivolare via,
inutili,
lamentosi,
identici.
Vorresti tracciare il confine della vita
su un tessuto immacolato;
e l'unico inchiostro che ti rimane è il sangue.
Scorri il dito sugli elenchi,
scorri gli occhi sulla carta riciclata:
lettere insignificanti che si susseguono,
il resto è un cumulo di vetri rotti
su cui ti rifletti.
Ti fermi, chiudi le palpebre;
il ticchettio del tempo,
l'umidità del sale.
Non dovresti essere qui.
ottobre '11